martedì 24 giugno 2014

Il Gelato


Se Eva avesse chiesto un gelato al posto della mela il destino del mondo sarebbe cambiato? Il serpente lecito che non conosce peccato. Sembra sia stato proprio Abramo nella Bibbia il primo uomo a mangiare il gelato. Tutta colpa di Isacco che gli offrì latte di capra mista a neve, così nacque il primo mangia e bevi della storia. La Sicilia ne vanta i natali ad opera degli Arabi, che usarono la neve dell'Etna. Qua da noi il gelato ha un "posto tutto suo" e tante forme, sorbetti, granite, coni, "pezzi duri", spumoni, coppette e tronchetti. Spesso non usiamo "le palle"; viene distribuito a palettate in grande quantità, a volte ricoperto da granella di nocciole, cioccolata o panna. Certo ci vuole abilità, ci consegnano tra le mani una cosa enorme che dobbiamo mangiare senza lavarci il viso con maestria di lingua e velocità che sfida la legge di gravità - le temperature alte modificano il giusto percorso; il gelato si scioglie e cola e si appiccicano le dita, bisogna fare in fretta. 

La velocità con la quale si scioglie il gelato è indice che è genuino, è segnale che non presenta grassi al suo interno. Scegliere il gusto che fa per noi è l'altro problema, ce ne sono tanti. L'ideale è sedersi al tavolino muniti di palettina per accelerare la degustazione. Abbiamo pure la possibilità di prendere una brioche che in Sicilia diventa "una brioscia", unica al mondo con o senza tuppo, dipende dalla zona. Questo gelato è troppo buono penso mentre lo lecco, si scioglie in bocca e lascia una morbida sensazione di fresco; ho scelto bene. Il banconista gentile me li ha fatti assaggiare quasi tutti, bel sorriso. Mi pareva male, quello al peperoncino lo provo la prossima volta. Temevo crollasse tutto. In tanti chiedono di assaggiare i gusti nuovi, dietro al vetro, le strutture sul banco gelati sono capolavori precari; ogni cucchiaino di gelato che viene meno ne destabilizza l'equilibrio. Il gelato è disposto in alte montagne, gonfie, cremose. Quanti sapori, tripudio di colori, tanti gusti; fiori, frutta, agrumi, spezie. Si esce solo per lui, di proposito per mangiarne uno. La passiata (passeggiata) impone gelato. È d'obbligo, soprattutto la domenica, vestirsi puliti e mangiare un gelato mentre si cammina lungo i luoghi adibiti a tale rituale, la Marina, i viali di Mondello, meta di tutti i palermitani o lungo il corso principale del proprio paese. E se incontri qualcuno che conosci, dopo occhiate con dovuto scambio radiografico, i baci del suo saluto ti incolleranno le guance. Il gelato è una preparazione di alimenti, lo sposalizio di alcuni ingredienti tramite congelamento. Lo faremo in casa, si può anche senza gelatiera. Possiamo prepararlo alla frutta, alla vaniglia, alla menta. Quando fa caldo, un gelato fatto in casa è l'ideale. Lo faremo al cioccolato per accontentare il Pupo. Per fare il gelato in casa senza gelatiera, ci vuole la pazienza di farlo a mano. Occorre mescolare il composto 2 o 3 volte per evitare che il gelato si trasformi in un blocco di ghiaccio. Prendete un contenitore in acciaio, largo e basso. Mettetelo nel congelatore. Prendete due tavolette di cioccolata. Fatela a pezzi. Tritatele. Battete. Chiara e tuorlo con lo zucchero, fino a quando non diventeranno spumosi. Versato il latte, senza piangere, mettete sul fuoco basso. Mescolate senza fermarvi. Appena la crema vela il cucchiaio, tuffate il cioccolato a pezzi e fatelo sciogliere dentro. Deve essere fuso. Mentre la crema si raffredda, montate a neve la panna. Aiutatevi con un condizionatore, con un pizzico di sale e un cucchiaio di zucchero. Unite la panna alla crema, mescolate dal basso verso l'alto. Tirate fuori la ciotola dal congelatore e versatevi la crema. Rimettetela dentro per almeno per 5 ore. A intervalli di 1 ora, rompete i cristalli. Conservate il servizio di bicchieri buono, quello della lista nozze.
Rompete i cristalli con un Pimer o un montapanna, oppure potete farlo a mano. Attenzione. Mescolate e rimettete dentro, nel congelatore. Avrete un risultato cremoso. Servite con qualche cialda e in estate con fiocchi di panna.
Penso a come sarebbe bello un mondo in cui tutti abbiano il gelato in mano, dolci, appagati. Ognuno lo mangia a modo suo, chi lo lascia sciogliere, chi lo morde, chi lo vuole senza additivi. Lasciamo perdere le nuance troppo accese e finte, accoppiamo gusti e colori; il verde pistacchio con il nocciola o con il caffè. C'è chi ci fa un pasto, chi lo gusta senza coloranti, chi senza tonsille, chi senza problemi. Chi lo mette nel cornetto, chi vuole un cuore di panna, chi desidera la coppa del nonno, chissà poi perchè! C'è chi non lo vuole, chi lo fa fritto, chi nel congelatore non ci mette il gelato!



Giardini di Marzo. Cara, gelato all'equatore, al cioccolato, o al limone?

Il carretto passava e quell'uomo gridava gelati
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti.
Come un gelato all'equatore mi sciolgo col tuo amore.
Ah, almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.
Gelato al cioccolato dolce e un po' salato
tu, gelato al cioccolato.
Questo amore è una finta sul ring, questo amore è un gelato al veleno.
Un gelato al limon, è vero limon. Ti piace? Mentre un'altra estate passerà ti offro la luna del pomeriggio per il sogno arabo che ami tu
e un gelato al limon
e ti offro l'intelligenza degli elettricisti cosi almeno un po' di luce avrà
la nostra stanza negli alberghi tristi dove la notte calda ci scioglierà.
Come… un gelato al limon, gelato al limon.
(Lucio Battisti/Pino Daniele/Lucio Dalla/Pupo/Gianna Nannini/Paolo Conte)

Antonella Tarantino



Amore congelato

Nei film horror e nei migliori thriller di congelatori che si aprono svelando brutte sorprese ce ne sono tanti. In questa indagine i poliziotti della Squadra Mobile di Bologna hanno davvero aperto un congelatore e con loro sorpresa dentro c'era il cadavere di una donna. Bologna, Viale Aldini, una delle strade che compongono la circonvallazione della città. Strada di grande comunicazione, ma anche di zona residenziale. I poliziotti della Squadra Mobile di Bologna sono dietro il portone dell'abitazione di Silvia Caramazza. Bussano bussano, non ricevono risposta. Hanno una disposizione ben precisa del Sostituto Procuratore, prendono un piede di porco, strumento che di solito serve ai ladri, e forzano la porta, entrano. L'appartamento è in ordine. Non c'è niente da segnalare, all'interno non c'è anima viva. I poliziotti entrano in tutte le stanze, osservano, controllano. Ad un certo punto rimangono sconcertati. Dentro una stanza, ai piedi di un letto, c'è un congelatore a pozzetto. Si guardano perplessi, di solito i congelatori si tengono in cucina o nelle cantine. Hanno tutti un sospetto, ma non hanno il coraggio di dirselo. Sperano di sbagliarsi, di aver valutato in maniera eccessiva. Si guardano in faccia. Le parole in questi casi sono inutili, valgono i fatti. Uno di loro apre il congelatore, dentro c'è un sacco nero, di quelli che si usano per raccogliere i rifiuti. Constatato che l'elettrodomestico è funzionante, una folata di gelo raggiunge l'epidermide dei loro visi. Si guardano ancora una volta in faccia, sperano sempre di sbagliarsi, di essere stati messi fuori strada per aver visto troppi film horror. Uno di loro indossa dei guanti in lattice, sono abituati a portarli dietro. Scopre il sacco e scorge ciò che non avrebbe mai voluto vedere, due piedi. Arretra e mostra ciò che ha visto ai colleghi. Il dubbio più efferato prende sempre di più concretezza. Il poliziotto con i guanti si avvicina ed allarga il sacco, un altro accende una torcia elettrica, fa luce. Avvolto nel sacco nero c'è il corpo di una donna congelato, in posizione fetale. Il corpo è quello della proprietaria di casa Silvia Caramazza, 39 anni. Appartiene ad una buona famiglia bolognese, i suo genitori sono entrambi morti. A questo punto del racconto la domanda sorge spontanea: perché, il 27 giugno, i poliziotti della Squadra Mobile di Bologna sono entrati in quell'appartamento?
Non ci sono di mezzo né veggenti né medium, tutto molto più concreto. Meno spettacolare di come di solito è nelle serie televisive. Queste sono indagini vere, crude, ed a volte la verità è come un pugno che ti arriva diretto allo stomaco, magari mentre non te lo aspetti. L'ultima volta che Silvia Caramazza è stata vista risale al 7 giugno, è stata ospitata per alcuni giorni a Pavia da alcuni amici. La donna convive con un ragazzo sardo di 34 anni Giulio Caria. Gli agenti di polizia vengono in possesso del numero di telefono del convivente. Come avviene in questi casi si redige una denuncia, si apre un fascicolo e si comincia ad indagare. Il 25 giugno Giulio Caria si trova davanti i poliziotti della Squadra Mobile di Bologna. Gli vengono chieste delle informazioni sulla sua convivente. Caria risponde in modo evasivo. Racconta che sino al 16 giugno erano assieme e che dopo quella data la sua ragazza, senza dargli un giustificato motivo, aveva deciso di recarsi Grecia, in una località a lui sconosciuta, per una vacanza. I poliziotti cominciano a sospettare sempre di più sull'atteggiamento e sulle risposte verbalizzate del Caria. I precedenti dell’interrogato non fanno sperare nulla di buono, ha già un precedente per stalking, anche se non nei confronti della donna ritrovata congelata. Gli inquirenti, non avendo un motivo valido per trattenerlo lo devono rilasciare, ma stilano un dettagliato rapporto, e chiedono al Sostituto Procuratore titolare delle indagini di entrare dentro l'appartamento di Silvia Caramazza per acquisire ulteriori elementi sulla scomparsa della donna.
Visto che nessuno si suicida ibernandosi e da alcuni traumi alla testa rilevati, era chiaro che da un caso di scomparsa si fosse passati ad uno di omicidio. Il maggiore indiziato per quella tragica morte non poteva che essere Giulio Caria. L'ipotesi degli investigatori è che l'omicidio sia avvenuto dentro la casa. L'arma del delitto, un corpo contundente con cui la donna è stata colpita alla fronte, ed il cellulare della ragazza non sono stati ritrovati. I poliziotti credono che il congelatore sia stato portato all’interno dell'abitazione per ritardare la scoperta del cadavere.
Il congelatore ha contenuto il corpo della vittima per diciotto giorni. Caria lo ha acquistato a un mercatino dell'usato.
I poliziotti a conclusione della cattura dell’uomo, si chiedono: "Cosa può aver portato quell’uomo ad uccidere la donna che amava ed infilarla dentro un freezer?"
Forse voleva il controllo totale della compagna, voleva che lei fosse a sua completa disposizione, che facesse tutto ciò che egli desiderasse e l’unico modo per attuare questo desiderio di prevaricazione assoluta era congelare il suo amore. A volte quando cala il gelo nei sentimenti tra un uomo ed una donna è meglio cominciare a prendere le giuste distanze, soprattutto quando un uomo acquista un congelatore usato e lo porta in casa della donna amata.

Da "Amore congelato" di Fabio Fabiano, scrittore di romanzi giallo-polizieschi.

14 commenti:

  1. Che bel post Nina! La giornata caldissima di oggi lo impone, deliziose le citazioni musicali dedicate a questo capolavoro della nostra tradizione dolciaria.
    La verità è che a noi siciliani non ci supera nessuno e che difficilmente nei nostri congelatori si trova qualcosa che non sia cibo, qualche pesce spada intero, qualche tonno quelli si. Uomini che uccidono le donne...quello è un bruttissimo argomento invece che raggela il sangue.

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    1. Si è vero, i nostri congelatori sono pieni di cibo e non solo, nel mio ci tengo la colla e le mascherine decongestionanti per gli occhi...ahahah Grazie Adele per il tuo commento, ti offro un gelato magari alla frutta che è più leggero. Ti aspetto in cucina, vienimi a trovare quando vuoi.
      Nina
      Nina

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  2. In questo momento mi farei ammazzare volentieri e mi fare tagliare a pezzi anche io, pur di entrare in un frigorifero. E però il frigorifero deve essere strapieno del gelato vegano di Ninà, talmente tanto che la morte non deve farmi paura...al contrario!

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    1. Commento gelato, tutta colpa del caldo? Resta intero e riempirò il tuo frigorifero di gelato vegano, tanto che lo mangerai e morirai di freddo! ahahah
      Nina

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  3. Grande, grandissima Nina.
    Con questo tuo gelato mi sono rinfrescata già solo solo a leggerlo!
    Complimenti anche all'autore di "Amore congelato".
    L.I.

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  4. Grazie Luce, per te "un cuore di panna" te lo meriti. Ti voglio in cucina con me per divertirci un pò. A presto.
    Nina

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  5. Bellissimo questo tuo gelato e molto interessante la parte storica. Ma sai che mi sembra difficilissimo farlo in casa? Lo lascerò a chi è più bravo di me XD
    L'amore congelato... sì, c'è da riflettere sulle ragioni di un gesto simile.
    Complimenti a tutti e due.

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    1. Grazie Vali, hai degustato il mio gelato e ti è piaciuto, sono contenta. A presto.
      Nina

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  6. bellissimo post ricco di tante informazioni, bello il collage di canzoni, bella la parte storica, anche il pezzo di FAbiano è interessante
    ottimo lavoro enciclopedico e divertente
    AAS così si fa
    gd

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  7. Grazie, un gelato vegano anche per te! Vienimi a trovare quando vuoi, magari porta Paola con te!
    Nina

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  8. Un post in tema di stagione. Anche oggi caldo. Un rimedio che gli arabi inventarono per motivi di clima come lo scorrere delle loro dolci acque dentro le case, c'è poi da capire come facessero a refrigerare, visto che non avevano inventato il frigorifero, ma siamo sicuri che non lo inventarono loro?
    Bei riferimenti alle canzoni estive e non. Avevamo una serie di post da scrivere sui tormentoni estivi, ma il caldo ci avvolge. Cosa meglio di un bel gelato?
    Brava Nina

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    1. Grazie Clotilde per la tua visita e per il bel post sulla tua latta di arte che si collega alla mia. Ricordo con piacere la brioscia col tuppo che abbiamo mangiato insieme a Capo d'Orlando. A presto.
      Nina

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  9. Ringrazio tutti quelli che sono entrati nella mia cucina, Raimondo Quagliana per il suo splendido disegno e Fabio Fabiano per il suo racconto. Al prossimo post!
    Nina

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    1. Grazie a te Nina, del tuo gelato multigusto (emoticon col tuppo).

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